30 giorni di pubblicità su Internet: lo studio-pilota
Ecco i risultati sbalorditivi della campagna pubblicitaria personalizzata che Direos REGALA ai suoi rivenditori più affezionati
La storia
Ginevra gestisce un’Erboristeria nel centro di Bologna, e con l’arrivo dell’estate la città comincia a spopolarsi a causa della partenza degli studenti universitari.
La sua attività accoglie i prodotti Direos da molti anni, e abbiamo pensato che fosse interesse di entrambi compensare questo ciclico calo di clientela con una campagna pubblicitaria.
Le possibilità valutate
Abbiamo preso in considerazione vari canali: stampa, radio, pubblicità stradali, ma abbiamo trovato che siano mezzi di comunicazione troppo generici, che non raggiungono il pubblico di nostro interesse.
Abbiamo quindi optato per Internet, e in particolare Facebook: il famoso social network, infatti, è in grado di individuare con estrema precisione le preferenze di tutti i suoi utenti, e quindi mostra i suoi annunci solo a chi è tendenzialmente interessato al prodotto.
La creazione dell’annuncio
Ci siamo quindi rivolti a degli esperti che da tempo si occupano di pubblicità in Rete con risultati sempre più incoraggianti.
Insieme all’Erborista nostra cliente abbiamo quindi concordato quali prodotti pubblicizzare e a quale pubblico: in vista della prova costume abbiamo pubblicizzato 3 prodotti dimagranti (Fucus Compositum, Slim e Pompelmo-Ananas) a un pubblico di persone che al momento della visualizzazione dell’annuncio si trovavano nel raggio di 1 chilometro dall’Erboristeria.
Facebook, infatti, è in grado di determinare anche la posizione dei suoi utenti: in questo modo, abbiamo raggiunto solo persone che erano fisicamente nei paraggi dell’attività pubblicizzata.
Oltre a questo, abbiamo fatto sì che Facebook mostrasse l’annuncio solo a giovani donne interessate a prodotti naturali, integratori alimentari e dimagrimento.
Morale della favola: contrariamente a quanto succede mettendo un cartello sull’autostrada, su internet si può mostrare l’annuncio solo a chi è tendenzialmente interessato. Facebook è come una strada trafficata in cui i cartelli pubblicitari cambiano a seconda dei gusti di chi li vede!
I risultati della campagna
Ci aspettavamo dei buoni risultati, ma ci eravamo sbagliati: i risultati non sono stati solo buoni, ma molto di più!
Nella sola prima settimana, l’annuncio è stato visto da quasi 2.000 persone, accuratamente selezionate secondo i parametri appena descritti: di queste, 39 hanno “interagito” già su Facebook, commentando, mettendo il “Mi piace” alla pagina dell’Erboristeria, condividendo l’annuncio con i propri amici e via dicendo. Altre 34 persone hanno cliccato sui link presenti nella pubblicità, segno che si sono interessate del suo contenuto.
Le statistiche di un successo
[su_progress_bar style=”thin” percent=”98″ text=”1834 persone raggiunte dall’annuncio in 1 settimana” fill_color=”#0048a6″ text_color=”#000000″ class=”text-align: center”]
[su_progress_bar style=”thin” percent=”39″ text=”39 interazioni con l’annuncio (‘Mi piace’, commenti, condivisioni…)” bar_color=”000000″ fill_color=”#ff8a11″ text_color=”#000000″ class=”text-align: center”]
[su_progress_bar style=”thin” percent=”34″ text=”34 click ai link dell’annuncio” bar_color=”ffffff” text_color=”#000000″ class=”text-align: center”]
[su_progress_bar style=”fancy” percent=”98″ text=”Vendite dei prodotti Direos RADDOPPIATE rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” bar_color=”ffffff” fill_color=”#1ca600″ text_color=”#ffffff” class=”text-align: center”]
Nel giro di una sola settimana, l’Erborista ha ricevuto varie telefonate che chiedevano informazioni sui prodotti pubblicizzati, e ne ha venduti circa il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Ovviamente, questi numeri sono da considerare fin troppo cauti, perché non tengono conto degli effetti indiretti e non registrabili della pubblicità: non tutte le persone interessate avranno cliccato su link o messo “Mi piace”, ma tante saranno andate direttamente in Erboristeria a comprare i prodotti.
Effettivamente, l’Erborista ha registrato un aumento della clientela, con tante facce nuove e con il ritorno di clienti che credeva di aver perso: oltre a questo, i clienti abituali sono rimasti piacevolmente stupiti dal fatto di vedere la propria Erboristeria di fiducia pubblicizzata su Internet.
La presenza online è ritenuta (a ragione) uno status-symbol per i commercianti, e il fatto stesso di farsi pubblicità viene considerato un segnale di prestigio e professionalità.
Ma come fanno le pubblicità online a essere così efficaci?
Il motivo è molto semplice: internet sa tutto di noi, soprattutto da quando lo usiamo anche sugli smartphone.
Vi è mai capitato di cercare un libro online? Da quel momento, per un paio di giorni in tutti i siti che visitavate compariva la pubblicità proprio di quel libro.
Ovviamente, non si tratta di una coincidenza: è il potere dei famosi cookies, le “briciole” di cui da qualche tempo ogni sito (anche quello su cui siete ora) è costretto ad avvisarvi. Si tratta di documenti leggerissimi che vengono scaricati sul vostro computer nel momento in cui visitate un sito, e che avvisano i siti successivi del fatto che avete visitato il sito e di quello che avete cercato al suo interno. Questi files vengono poi interpretati dai siti che visitate successivamente, e incrociando i cookies di tutti i siti che avete visitato si può determinare con molta precisione cosa vi interessa.
Oltre a questo, a Facebook diamo una quantità pazzesca di informazioni, consapevolmente o inconsapevolmente: gli diciamo come ci chiamiamo, chi sono i nostri amici, cosa “ci piace”, cosa non ci piace, quali sono i nostri film preferiti, dove abbiamo studiato e via dicendo.
Infine, i nostri smartphone sono delle scatole nere portatili che dicono continuamente a Facebook dove siamo, che luoghi frequentiamo, che giochi ci piacciono, eccetera.
Questi sono i famosi “Big Data” contro i quali si scagliano – non senza ragioni – associazioni per la difesa della privacy: ma la vera violazione della privacy si manifesta in tutta la sua gravità quando un datore di lavoro spia i profili dei suoi dipendenti, o quando un’agenzia di spionaggio accede alle nostre conversazioni private.
L’uso della pubblicità, invece, avviene con procedure totalmente automatizzate che elaborano questi dati senza giudicarli, senza nessun occhio umano a commentarli e pilotarli: rimangono quindi uno strumento utilissimo e potentissimo in mano ai commercianti, che ancora sottovalutano le potenzialità di questo mezzo di comunicazione.
La proposta commerciale di Direos
Direos ha deciso di non subìre le nuove tecnologie, ma di capirle e usarle a vantaggio del proprio commercio e di quello dei propri rivenditori.
Se siete della nostra stessa idea, compilate il form qua sotto per essere ricontattati dai nostri consulenti e partire oggi stesso con una campagna pubblicitaria efficace e personalizzata, che aumenterà le vostre vendite con guadagno nostro e vostro: ve la offriamo noi!